lunedì 7 giugno 2010

Arsenico nell'acqua di napoli


Ci risiamo, ti fanno la capa tanta che bisogna bere l'acqua del rubinetto, che l'acqua è un bene prezioso e va amministrato enti pubblici, bla bla bla e poi senti notizie inquietanti sull'acqua del rubinetto, notizie cicliche, corsi e ricorsi.
La mi amica annalisa mi mette la pulce nell'orecchio: non bere l'acqua del rubinetto è inquinata da arsenico!! Io penso: la solita leggenda metropolitana, messa in giro chissà da chi giusto per il gusto di dire "Napoli la città dove c'è l'acqua più inquinata". Faccio però uno sforzo, supero la mia pigrizia e metto su google "acqua napoli arsenico" ed ecco che esce la notizia. In poche parole, Gli americani hanno pubblicato un rapporto in cui affermano che l'acqua di Napoli sarebbe meglio non berla...
La cosa però mi puzza, le fonti sono tutt'altro che attendibili, non c'è documentazione in rete che avvalori le poche righe scritte in qualche blog. Invece ho trovato molto più interessante un blog delle scienze in cui si sostiene la bontà dell'acqua dell'acquedotto rispetto a quella imbottigliata.
Insomma perchè è più comodo pensare che l'acqua del rubinetto fa schifo ed è meglio quella in bottiglia? Mi torna in mente l'esperimento sull'effetto placebo (scusate ma non ricordo la fonte) in cui si dimostrava che le persone si convincevano della bontà di un medicinale proporzionalmente al prezzo di questo. Un giorno (non molto lontano) quando l'acqua sarà privatizzata e costerà più di quella in bottiglia allora potremo finalmente tornare a bere l'acqua del rubinetto.

domenica 6 giugno 2010

la diversità ci può salvare

La città ha il vantaggio di essere meno aggressiva rispetto ad un piccolo paese nei confronti dei "diversi". Napoli non è da meno. Oggi a p.zza carità l'arcigay ha messo su una simpatica iniziativa: ti proponevano di sederti a parlare con un rappresentante di una categoria di diversi a tua scelta. C'erano disponibili rappresentanti degli omosessuali, dei travestiti e di molte altre categorie tra cui i "vegetariani incompresi". La cosa mi ha fatto sorridere poiché non avevo preso coscienza fino ad ora di essere anche io un "diverso". Il diverso è colui che non è conforme al modo consolidato del vivere quotidiano. Il diverso quotidianamente deve difendersi dal conformismo mettersi in discussione per non scadere in integralista o nevrotico o peggio ancora in snobbista presuntuoso. Il diverso è colui che può salvarti perché quando ti sembra di non aver via d'uscita lui ti può guidare per una strada preclusa dal tuo conformismo. Solo a napoli si vedono certe cose?

protesta singolare

La modifica alla legge sulle intercettazioni, un altro rospo da ingoiare. Ci si indigna ma la protesta è solo rumore e niente più. Perciò mi colpisce chi non ci sta, non ce la fa, è disposto a passare la domenica con un bavaglio alla bocca per gridare con il suo silenzio "smettela di subire, partecipate!" Un gesto che ha poco di razionale ma su di me oggi ha funzionato, a modo mio, partecipo. Solo a napoli succedono certe cose?